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Adelina: la storia di una sopravvissuta e attivista

Questa è la storia di Adelina, una donna albanese che è stata trafficata per fini sessuali in Italia quando era ancora bambina. Dopo quell’esperienza è diventata attivista nella lotta contro la prostituzione, nella speranza che possa aiutare altre donne e ragazze a non vivere l’inferno che ha vissuto lei. 

“Purtroppo tutto quanto è cominciato con un sequestro in Albania. Io avevo 17 anni circa, stavo camminando vicino a casa mia e mi ha avvicinato una macchina e mi hanno portato in un bunker. Lì hanno cominciato a violentarmi in gruppo e picchiarmi. Non avevo mai avuto un rapporto con un uomo. Da lì è cominciato il mio inferno. In effetti, chi viene violentata e destinata alla prostituzione vive in un inferno. 

Prima di questo ero una ragazza tranquilla che veniva da una famiglia normale, povera ma normale. Andavo a scuola, andavo in piscina e c’era proprio la squadra di nuoto dove io andavo perché ero bravissima, ero molto veloce a nuotare.”

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Rosso Indelebile: l’arte contro la violenza di genere

“L’arte è un modo di guardare il mondo”. Questo è il motto che ha guidato i curatori della rassegna ‘Rosso Indelebile’, contenitore artistico itinerante organizzato a Torino dal 23 novembre al 7 dicembre scorsi dalle associazioni Artemixia ed Eikòn, per celebrare la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, che cade ogni anno il 25 novembre.
Rosso Indelebile, nato dall’idea dell’artista e curatrice Rosalba Castelli, è un progetto artistico fatto di conferenze divulgative, una collettiva di arte contemporanea, incontri con le scuole, laboratori sulla prevenzione della violenza di genere, performance di musica, danza, teatro, reading, fotografia e videomaking, con lo scopo di denunciare la violenza di genere, raccontarla, anche attraverso le testimonianze, dare voce a chi la vive e a chi assiste a forme di violenza, dai bambini alle donne ai trans; incoraggiare chi è vittima a denunciare e a credere di poter superare il senso di vergogna e l’offesa subita.
Esistono tante forme di violenza, e nessuno, nessuna, ne è davvero esente nel corso della vita: nessuno, quindi, si senta solo nella ricerca di un percorso di uscita.

Come Iroko, siamo state invitate all’anteprima della rassegna, lo scorso 23 novembre, tra gli ospiti del convegno, parte dell’evento #25novembresceglitu, organizzato in collaborazione con M.A.I.S. Ong.

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Donne migranti: salute materno-riproduttiva e family planning

Dopo il successo della prima fase del corso in tre lezioni sull’accesso alla salute a cui ha partecipato un gruppo di donne migranti, abbiamo deciso di invitarle a due successivi incontri per approfondire la tematica. Abbiamo notato da parte loro un vivo interesse a parlare di aspetti specifici sulla salute loro e delle loro famiglie, ponendo domande in ambito medico a cui noi non eravamo in grado di rispondere.  Perciò, grazie alla collaborazione con MSF Italia, abbiamo invitato una loro infermiera che opera a Roma, all’interno di progetti per migranti, con lo scopo di facilitare questi incontri rivolti a informare sulla salute e non solo sull’accesso ai servizi. Ciò ha contribuito a dare una formazione specifica al nostro staff e ad altri operatori che lavorano con donne migranti in merito ai servizi specifici e ai diritti che le donne hanno nell’ambito della salute.

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Brussels’ Call: la celebrazione della Risoluzione Honeyball a cinque anni dall’attuazione

Chi tra noi lavora o ha lavorato nel terzo settore, tra le vittime di violenza e i loro oppressori, saprà che l’esperienza è fatta di continui alti e bassi. Venendo quotidianamente a contatto con le ingiustizie che la società continua a permettere – in stragrande maggioranza contro le donne – i momenti negativi sono inevitabili. Ecco perché dobbiamo valorizzare quelli positivi!
Per la nostra collega Ruby, l’opportunità di partecipare alla Conferenza ‘Brussels’ Call’ il 16 ottobre scorso ha rappresentato uno di questi momenti. É estremamente toccante e potente trovarsi in una sala piena di femministe e abolizioniste, essere circondate da donne di successo, determinate e solidali, di tutte le età e provenienti dalle più varie esperienze di vita 

La conferenza, che è parte della campagna Brussels’Call per un’Europa libera dalla prostituzione, si è tenuta al Parlamento Europeo a Bruxelles in occasione del quinto anniversario della Risoluzione europea su sfruttamento sessuale e prostituzione e il suo impatto sull’uguaglianza di genere (meglio conosciuta come Risoluzione Honeyball), che rappresenta un punto di svolta nella lotta all’industria del sesso e alla violenza che ne è insita. La risoluzione riconosce che la prostituzione sia una forma di violenza contro le donne e chiede misure per fermare la domanda che è all’origine dello sfruttamento sessuale.
La conferenza ha esposto e analizzato la realtà della prostituzione in Europa, anche attraverso i contributi di alcune tra le persone direttamente coinvolte e di quelle che ancora lottano per un cambiamento.

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Promozione della salute delle e per le donne

Tutti noi che viviamo in Italia sappiamo bene quanto sia estremamente complesso e a tratti estenuante il sistema di accesso ai servizi, per i quali la burocrazia rappresenta una grossa sfida.
Per le donne migranti tale sfida è amplificata da limiti linguistici e culturali e spesso, purtroppo, anche e soprattutto dalla paura per chi come migrante è in attesa del riconoscimento di uno status.
Uno tra i più importanti servizi è certamente il sistema sanitario. L’accesso alla salute è un diritto fondamentale e in Italia viene garantito a tutti dallo Stato, ma la paura e la disinformazione spesso impediscono alle donne, e quindi alle loro famiglie, di esercitarlo pienamente.

Tutto ciò ci ha spinti ad avviare, dallo scorso ottobre, un progetto pilota sviluppato in collaborazione con l’associazione YWCA-UCDG di Torino e Medici Senza Frontiere (MSF) Italia, con lo scopo di informare e guidare le donne immigrate in Italia sull’accesso al sistema sanitario locale. Durante i tre incontri, tenuti da Valentina Reale di MSF, a cui hanno partecipato donne nigeriane e congolesi, abbiamo esplorato le modalità di accesso alla salute, in particolare quella materno-riproduttiva, a prescindere dallo status giuridico delle persone.

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I vantaggi dell’api-cultura

I vantaggi dell’api-cultura: lavorare con le api e sperimentare l’integrazione

Se vogliamo dare un nome alla nostra attività di quest’anno, possiamo dire che il 2019 per noi è l’anno delle api.
Abbiamo cominciato a conoscere il complesso mondo degli alveari e delle api a partire dallo scorso febbraio, grazie al felice incontro con l’agronomo e apicoltore Davide Lobue, che ha introdotto alcuni nostri utenti, in punta di piedi, alla conoscenza delle api.
Da febbraio, infatti, per circa dieci lezioni, un gruppo selezionato di persone, in maggioranza donne, quasi tutti provenienti dalla Nigeria, hanno partecipato ad un mini-corso teorico sull’apicoltura, con qualche lezione tenuta in apiario, per entrare davvero in contatto con le api. Tra reazioni di paura, curiosità e sorpresa, è stato per tutti un percorso positivo, di incontro e conoscenza, un viaggio nel mondo delle api, simile in parte a quello condotto da ciascuno di loro per arrivare in Italia. Tra loro, infatti,  alcuni sono richiedenti asilo, altri residenti con permesso di soggiorno UE di lungo periodo e altri con permesso di soggiorno per lavoro.

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Buone notizie dalla Germania: è ora di un cambio di paradigma sulla prostituzione?

Accogliamo con piacere la notizia che alcuni politici tedeschi riconoscono i fallimenti del sistema prostituente locale e sostengono il Modello Abolizionista come alternativa. Abbiamo tradotto in italiano qui un articolo che cita due importanti esponenti dei partiti CDU/CSU.

Qui trovate l’articolo originale.

Combattere efficacemente la tratta di esseri umani
Criminalizzare i compratori in prostituzione

In relazione al dibattito aperto dal gruppo parlamentare della SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) per rendere punibile la fruizione di servizi sessuali da parte dei clienti, decriminalizzando però le prostitute (due tra i pilastri propri del “Modello Nordico”), il vicepresidente del gruppo parlamentare dell’Unione CDU / CSU (Unione Cristiano-Democratica/Unione Cristiano-Sociale), Thorsten Frei e la portavoce per la politica e i diritti dei consumatori, Elisabeth Winkelmeier-Becker, hanno dichiarato:

Thorsten Frei: “In realtà, per molte donne, la prostituzione significa che sono attratte da false pretese, sfruttate e maltrattate per anni nei modi più gravi. Questo è il motivo per cui ci impegniamo ad adottare il “modello nordico” anche in Germania, in modo che, i clienti, ma non le prostitute, siano perseguibili. Numerosi paesi europei – Svezia, Norvegia, Islanda, Francia, Irlanda e Irlanda del Nord – stanno già utilizzando questo modello. Dobbiamo fare in modo che non ci sia più spazio per servizi degradanti come le tariffe sessuali forfettarie. Vogliamo continuare efficacemente la lotta contro la prostituzione forzata e la tratta, iniziata nella passata legislatura, senza criminalizzare le prostitute. Per questo, ci confronteremo con il nostro partner di coalizione, dai cui ranghi è stata presentata questa proposta, e speriamo che sostenga questo progetto”.

Elisabeth Winkelmeier-Becker: “La prostituzione autodeterminata è l’eccezione nella pratica. In molti casi, le prostitute sono sfruttate sessualmente in modi inimmaginabili. Dovremmo essere preoccupati, come società, del fatto che l’immagine che molti uomini hanno delle donne sia basata sul sesso. È pertanto necessario giungere a un cambio di paradigma. La Germania non può essere il bordello d’Europa “.

 

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18 MITI sulla prostituzione

Nel 2014, nell’ambito della campagna ‘Together for a Europe free from prostitution e alla vigilia del voto sulla risoluzione del Parlamento Europeo su uguaglianza di genere e prostituzione (risoluzione Honeyball),  la European Women’s Lobby (EWL) ha prodotto un opuscolo rispondendo ai più frequenti preconcetti sulla prostituzione. Questi 18 miti vengono analizzati da una prospettiva di uguaglianza di genere e diritti delle donne. Da “è il mestiere più antico del mondo” a “dobbiamo combattere la tratta di esseri umani, ma la prostituzione non c’entra niente”, l’opuscolo offre risposte comprovanti la realtà della prostituzione e della tratta di donne in Europa e nel mondo.

L’opuscolo contiene anche un confronto tra il Modello Nordico e quello olandese, dopo dieci anni dall’implementazione, basato su studi e rapporti ufficiali. L’ultima pagina è un sommario delle richieste da parte della Brussels’ Call, firmata da più di 200 organizzazioni da tutta Europa e oltre, inclusa IROKO. Nel 2014 54 membri del Parlamento Europeo, provenienti da diversi paesi e gruppi politici, l’avevano già firmata.

Qui l’opuscolo completo.

 

 

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Rilievi critici alla carta di intenti della Piattaforma Nazionale Antitratta

Rilievi critici alla carta di intenti e alla mozione del “2° Incontro Nazionale di Perugia delle unità di strada e di contatto della PIATTAFORMA NAZIONALE ANTI-TRATTA novembre 2018

Anche secondo le convenzioni internazionali, la prostituzione è una delle forme di violenza maschile da contrastare e abolire.

Paesi virtuosi hanno inscritto nelle loro leggi abolizioniste (Svezia, Norvegia, Francia, Islanda, Irlanda, Irlanda del Nord, Israele, Canada) che la prostituzione è una forma di violenza sulle donne deputata alla riduzione in schiavitù delle donne, che non può essere considerata un lavoro e tantomeno sarebbe il più antico mestiere del mondo: la predazione sessuale è certamente ciò che l’ha preceduta. Leggi Tutto

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Dalla Legge Merlin al Modello Abolizionista

La legge n. 75 del 1958, che porta il nome della senatrice Lina Merlin, ha compiuto i suoi 61 anni. La legge, come sappiamo, ha abolito le ‘case chiuse’ – 560 al momento dell’approvazione della legge -, vale a dire la regolamentazione della prostituzione da parte dello Stato; ha abolito la schedatura delle donne prostituite, liberandole di uno stigma profondo e ingombrante e offrendo loro un’opportunità di riscatto, affrancandosi dalla prostituzione. In sostanza, è una legge che mira ad evitare il più possibile che qualsiasi donna sia obbligata, indotta o incoraggiata a entrare o permanere nella prostituzione.

Questa legge, pioniera delle più recenti leggi abolizioniste approvate in diversi paesi del mondo, è il nostro punto di partenza sulle riflessioni, culturali e politiche, intorno alla prostituzione.

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