DICK PICS 101: commento sull’articolo Please Acknowledge the Dick’: Inside a catfishing factory scritto da Yağmur Uygarkızı

RICONOSCERE IL CAZZO
-> se un cliente condivide una sua foto, fategli un complimento
-> se menzionano le loro dimensioni in centimetri, dite qualcosa di positivo
– > se lo tirano in ballo, incoraggiateli a mostrarvelo.
La cosa peggiore che si possa fare è ignorare il dick pic*
IL NOSTRO MESTIERE È FORNIRE INTRATTENIMENTO E FANTASIE”.

Un giornalista è andato sotto copertura in un’azienda di sex-chat. Cosa ha scoperto? Quello che le femministe sapevano già.

Per più di un dollaro a messaggio, gli uomini possono avere conversazioni a carattere sessuale con quelle che credono essere vere donne. Gli operatori, con sede in qualsiasi parte del mondo, dallo Zimbabwe alle Filippine, vengono pagati “0,06 dollari per messaggio”. Una donna ha riferito che: “Dovevo lavorare così tanto, tipo 10 ore al giorno, solo per guadagnare una cifra decente. Per questo ho smesso. È un buon part-time, ma non si può dipendere da questo”.

Il mito dell’indipendenza finanziaria (economica) attraverso l’oggettivazione sessuale viene qui completamente sfatato. Come ammette il giornalista: “La disparità tra quanto pagano gli uomini e quanto guadagnano le lavoratrici suggerisce che qualcuno, da qualche parte, sta facendo un sacco di soldi”. Proprio come nella prostituzione, l’intermediario è sempre in agguato. E in questo caso, non troppo sorprendentemente, sembra che la società madre abbia sede nei Paesi Bassi.

Come si intuisce già dalla citazione iniziale, le operatrici sono in preda all’aggressività degli utenti maschi. “Ad esempio, uno dei messaggi […] era di un uomo di 74 anni che diceva: “Non ho mai fatto un rimming a nessuno ti piace il cazzo nel culo? Devo proprio farmi convincere a fare pegging, non credo che piacerebbe neanche a me”.

Tuttavia, a loro veniva richiesto esplicitamente di rimanere cordiali: “La maleducazione non è mai tollerata all’interno della nostra azienda… Ricordate, non importa cosa dicono queste persone, voi venite pagate. Quindi indossa il tuo cappello da gioco di ruolo e rispondi ai messaggi con un sorriso”. Sappiamo dalle cifre delle donne in prigione che l’autodifesa è pesantemente criticata dal patriarcato. E sempre dunque, lo spettro del denaro usato per giustificare ogni abuso…

Le operatrici hanno raccontato che dopo una certa durata, proprio come le donne prostituite, diventavano desensibilizzate alla violenza: “Era la prima volta che ricevevo questo tipo di immagini. Perché ancora oggi le Filippine sono un paese conservatore”, ha detto Althea a proposito delle immagini esplicite. Ma, sai, se hai davvero bisogno di guadagnare soldi, se hai dei figli, farai di tutto”.

“E dopo una settimana, andrà tutto bene. Non ti daranno più fastidio…”. Il mio obiettivo era di chattare con circa 300 messaggi al giorno. Quindi diciamo che 200 di loro mi mandano foto del genere, ti abitui nel giro di un giorno o due”.

Infine, proprio come gli stupratori  di donne prostituite, gli utenti maschi in questo caso non stavano solo comprando potere sessuale, ma anche una fantasia. Sapevano perfettamente che le “donne” con cui parlavano non erano quelle che fingevano di essere, ma questo non li preoccupava affatto perché nessuno di loro cercava un vero incontro con una donna in quanto essere umano in carne e ossa degno di rispetto.

Ciò che rende questo articolo davvero affascinante, tuttavia, è che è sintomatico di un più ampio trattamento della prostituzione da parte dei media. L’inchiesta è stata pubblicata in collaborazione con VICE, una piattaforma che nel corso degli anni ha difeso con veemenza la prostituzione, contribuendo in modo determinante a trasformare la più antica oppressione del mondo in una professione. Ma poiché in questo caso la storia non contiene nessuna nudità titillante, i giornalisti e i lettori sono in grado di vedere lo sfruttamento per quello che è. È rivelatore anche il fatto che l’unica avvertenza sull’articolo citi solamente “messaggi sessualmente espliciti, razzismo e suicidio” e mai misoginia — gli ultimi due riguardanti anche gli uomini.

In un momento in cui la critica politica e culturale alle disuguaglianze di economiche si riaccende, malgrado gli anni di politiche neoliberali globali, il punto cieco sessuale è un segno che le donne non siano ancora considerate degne di empatia.

*dick pic: foto di pene

Yağmur Uygarkızı