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Anatomia di un suicidio – per Adelina Sejdini

Ricordare Adelina, per tutte noi, non è semplice. C’è come un blocco dettato da un pudore, misto a dolore, per la perdita di una donna che, forse, non abbiamo saputo aiutare fino in fondo. 
Una donna che le istituzioni italiane hanno dimenticato. 
Chiedeva la cittadinanza italiana, dopo oltre venti anni di vita in Italia, una parte della quale vissuta disgraziatamente nella prostituzione, dopo che era stata rapita in Albania, violentata e trafficata nel nostro paese. E dopo che aveva coraggiosamente denunciato e fatto arrestare i suoi sfruttatori.
Non ha ottenuto la cittadinanza, stava vivendo un lungo e difficile periodo per la sua salute, quando nel novembre 2021 si è suicidata a Roma. 

In questa vicenda siamo tutti responsabili.
Per questo una riflessione è doverosa da parte di tutti.
Maddalena Celano, studiosa, docente, femminista abolizionista e nostra cara compagna di lotta, ha da poco pubblicato il libro ANATOMIA DI UN SUICIDIO – Adelina Sejdini una voce per le donne, scritto a quattro mani con Mario Gianfrate, storico, scrittore e già docente, ed edito da Porto Seguro
Con questo saggio gli  autori contribuiscono a rimettere insieme i tasselli della vita di Adelina, ci aiutano a riflettere sul valore della sua vita, non solo da un punto di vista morale, ma anche per il suo significato politico e civile: la lotta alla tratta era diventata la sua ragione di vita, come pure la richiesta di essere riconosciuta come cittadina italiana. 

Vogliamo ringraziare Maddalena per aver speso il suo tempo e le sue energie a raccogliere queste preziose riflessioni. 
A marzo si è tenuta a Roma un’anteprima della presentazione del libro, organizzata dalla casa editrice, ma ci auguriamo di poter presto partecipare e di poter organizzare incontri di promozione del lavoro e della storia di Adelina.
Ringraziamo di cuore anche la nostra presidente Esohe Aghatise e la cara amica e nostra collaboratrice Chiara Parolin, avvocata e attivista per le donne, per aver donato il loro contributo di riflessione al saggio. 

In basso un breve trailer di presentazione del libro.

 

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Herbertstraße: la tradizione nazista e misogina promossa e amata dal “progressismo” arcobaleno

Pubblichiamo un interessante contributo inviatoci da Maddalena Celano, giornalista e studiosa di America Latina, sulla sua ‘visita – non visita‘ al quartiere a luci rosse di Amburgo.

Il giorno 23 luglio 2022, nel pomeriggio, ho visitato Reeperbahn, la zona a luci rosse di Amburgo. Reeperbahn è la famosissima strada di Amburgo situata nel quartiere di St. Pauli, lo storico quartiere popolare ed operaio di Amburgo, in passato abitato prevalentemente da lavoratori portuali. Reeperbahn è il centro del quartiere a luci rosse e dunque della vita notturna più “trasgressiva” della città.


La “zona a luci rosse” è composta da una strada chiusa, la Herbertstraße, severamente interdetta e proibita a donne e minorenni, in cui si trovano esposte in vetrina, come pezzi di carne dal macellaio, le donne in stato di prostituzione.
La Herbertstraße, con le donne esposte in vetrina, è blindata. Herbertstraße è una strada chiusa tra due enormi e pesanti cancelli rossi, in metallo, in cui è possibile entrare soltanto attraverso una porticina laterale, su cui al massimo ci si può affacciare (se si è una donna), stando attente a non farsi scoprire. 
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Prostituzione: l’Italia è pronta per il modello nordico?

Venerdì 17 giugno una delegazione dell’associazione IROKO ha partecipato con estremo interesse al convegno Prostituzione: l’Italia è pronta per il Modello Nordico?, promosso dalla senatrice Alessandra Maiorino, impegnata da anni nella battaglia politica contro la prostituzione.
Al convegno, che si è tenuto presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, erano presenti esponenti di diverse aree politiche e vari rappresentanti del terzo settore, a nome di associazioni impegnate da tempo nel contrasto alla tratta e alla prostituzione e nella tutela delle persone, soprattutto donne, coinvolte nello sfruttamento sessuale. 

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Donne, Migrazione e Salute mentale: quali sfide?

Quali sono le sfide poste dalla tutela della salute mentale delle donne migranti? Quali gli insegnamenti che ne possiamo trarre?
A tali domande ha cercato di rispondere il convegno organizzato dalle associazioni IROKO, presieduta da Esohe Aghatise, e AURA – che opera nell’area di Bassano del Grappa ed è guidata da Chiara Parolin – in occasione della pubblicazione del rapporto “Salute e Benessere Mentale delle Donne Migranti” della Rete Europea delle Donne Migranti (European Network of Migrant Women – ENOMW).
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Nuova pubblicazione: Modello di Integrazione basato sul genere

Nuova pubblicazione:  Modello di Integrazione basato sul genere (GeSIM) per vittime di tratta per sfruttamento sessuale e abuso

Per implementare in maniera efficace programmi di integrazione basati sul genere e rivolti a donne di paesi terzi che sono vittime di tratta, i professionisti devono integrare il genere e la sensibilità culturale nel loro lavoro quotidiano. Questa guida è uno strumento per rafforzare il ruolo degli operatori e dei professionisti nel supporto alle vittime attraverso l’acquisizione di approcci specifici sul genere e l’impostazione di programmi di supporto orientati sul genere per donne vittime di tratta.
Il Modello di Integrazione basato sul genere (GeSIM) è stato pubblicato all’interno del progetto COALESCE: Legal, Psycho-social and economic empowerment for the integration of women third country nationals (TCN) victims of human trafficking (VoT) for sexual exploitation and abuse (Coalesce Project EC AMIF: 958133), guidato dal Mediterranean Institute of Gender Studies (MIGS) (Cipro). 

Partners: Cyprus Refugee Council (Cipro), CARITAS Cyprus, IROKO Onlus (Italia), Marta Centre (Lettonia), European Network of Migrant Women, Immigrant Council Ireland, Solwodi(Germania),  KSPSC  (Lituania). 

La guida GeSIM è disponibile in: Inglese, Tedesco, Greko, Italiano, Lettone e Lituano.

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Prostituzione e tratta: l’efficacia del modello nordico

I Diritti Umani sono i diritti inalienabili dell’essere umano, che devono essere riconosciuti ad ogni persona per il solo fatto di appartenere al genere umano, a prescindere dalle origini, dal genere, dalle appartenenze o luoghi ove la persona stessa si trova.
I Diritti Umani sono infatti l’insieme dei diritti fondamentali dell’essere umano. Eppure vi sono persone al mondo che ancora non si vedono riconosciuti tali diritti.

Adelina e le altre

Una tra queste è Alma Sejdini, per tutte Adelina, vittima di tratta e successivamente vittima anche dello Stato italiano, che non le ha riconosciuto la cittadinanza italiana, sebbene vivesse in Italia da molti anni.

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Giornata Internazionale dei Migranti: COALESCE Policy Brief Europa e Italia

Nella Giornata Internazionale dei Migranti il progetto COALESCE presenta questo Policy Brief che sintetizza le lacune nei servizi di supporto per donne vittime di tratta, sia in Europa che nel contesto italiano, e le nostre raccomandazioni su ciò che i nostri governi dovrebbero fare per garantire protezione e integrazione concreti.

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Leggi e responsabilità dello Stato: dialogo con Mickey Meji e Sigma Huda

Il ciclo di webinar “Smontare il sex work”, organizzato dall’Associazione Iroko Onlus ogni giovedì, ha visto come ospiti nel penultimo di sette incontri Mickey Meji, sopravvissuta, attivista e fondatrice del SESP Survivor Empowerment & Support Programme, e Sigma Huda, avvocata presso la Corte Suprema del Bangladesh, ex relatrice speciale sulla tratta, in particolare di donne e bambini, per le Nazioni Unite. 

In merito alla tratta a scopo sessuale, Sigma ricorda che gli ordinamenti legislativi a livello nazionale si rifanno a tre modelli, adottati per contrastare/regolare il fenomeno della prostituzione: 

  1. il modello proibizionista
  2. il modello regolamentarista 
  3. il modello abolizionista 

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Prima indagine conoscitiva del Senato sulla prostituzione

Nel 2019 la Commissione Affari Costituzionali del Senato aveva avviato un’indagine conoscitiva sul fenomeno della prostituzione in Italia, su iniziativa della Senatrice Alessandra Maiorino.
Alle audizioni sono stati chiamati a partecipare diversi soggetti, dalle sopravvissute, agli psicologi ed operatori anti tratta, a rappresentanti del terzo settore, tra i quali anche la nostra presidente Esohe Aghatise, esperta di tratta.
Nel suo intervento, che potete riascoltare qui
, Aghatise ha sottolineato la necessità di considerare l’impatto che la prostituzione ha sulle donne in generale e sulle donne nigeriane in particolare nel contesto italiano, decostruendo l’immagine della donna nigeriana a cui ‘piacerebbe‘ essere nella prostituzione. Infine, “ho portato la loro testimonianza – ricorda Esohe – sul fatto che la prostituzione fosse per loro una violenza che hanno dovuto sopportare a causa dell’assenza di opportunità e di alternative per una vita dignitosa”. 
La prostituzione, “l’elefante invisibile nella stanza”, come la definisce la sen. Maiorino, la terza industria illegale al mondo in termini di fatturato, dopo droga e armi. 

Ci teniamo a ricordare, come avevamo avuto già modo di scrivere e condividere durante il nostro ciclo di webinar, che lo scorso luglio la stessa commissione ha approvato a maggioranza il documento conclusivo sull’indagine, aprendo la strada ad un necessario dibattito politico e culturale su una questione complessa e troppo spesso strumentalizzata, che speriamo possa concludersi con l’approvazione di una legge neo-abolizionista, con l’obiettivo di rafforzare la già vigente legge Merlin, di matrice abolizionista.
Per chi volesse approfondire, qui
si può riascoltare il podcast di un’intervista alla senatrice Maiorino.

Fonte: “Indagine conoscitiva sul fenomeno della prostituzione“, Commissione Affari Costituzionali, Senato della Repubblica, Servizio Studi, PROSTITUZIONE – Elementi di Documentazione, 3 luglio 2019

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Pornografia e prostituzione: dialogo con Gail Dines

L’associazione Iroko Onlus ha organizzato, nella primavera 2021, un ciclo di seminari dal titolo “Smontare il sex work, dialoghi intorno alla prostituzione”, ospitando varie esperte, sopravvissute e attiviste provenienti da tutto il mondo. Ogni settimana due donne hanno spiegato il fenomeno della prostituzione da una diversa prospettiva: dai legami con tratta e pornografia, al linguaggio, alle leggi, fino alle politiche per implementare il modello abolizionista.

Nel primo incontro è stata ospite Gail Dines, professoressa di sociologia e studi sulle donne presso il Wheelock College a Boston, fondatrice e presidente dell’associazione Culture Reframed. Dines, da diversi anni, svolge ricerche sulla pornografia e l’industria del sesso ed è stata definita dal quotidiano The Guardian “principale attivista femminista anti-pornografia al mondo”.
Femminista radicale, Dines sostiene che prostituzione, tratta e pornografia siano fenomeni legati tra loro, nonostante i sistemi antitratta spesso non colgano le implicazioni. Essi, infatti, tendono a considerare la pornografia come un fenomeno a sé stante, quando in realtà anch’essa è un ingranaggio dell’industria del sesso al pari della prostituzione e della tratta. Addirittura, alcuni operatori antitratta e sociologi sostengono vi sia una distinzione tra tratta a scopo di sfruttamento sessuale e prostituzione, l’una costrizione l’altra “un lavoro come un altro”. Non si considerano tre cose, a nostro parere, importanti:

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