Dopo il successo della prima fase del corso in tre lezioni sull’accesso alla salute a cui ha partecipato un gruppo di donne migranti, abbiamo deciso di invitarle a due successivi incontri per approfondire la tematica. Abbiamo notato da parte loro un vivo interesse a parlare di aspetti specifici sulla salute loro e delle loro famiglie, ponendo domande in ambito medico a cui noi non eravamo in grado di rispondere.  Perciò, grazie alla collaborazione con MSF Italia, abbiamo invitato una loro infermiera che opera a Roma, all’interno di progetti per migranti, con lo scopo di facilitare questi incontri rivolti a informare sulla salute e non solo sull’accesso ai servizi. Ciò ha contribuito a dare una formazione specifica al nostro staff e ad altri operatori che lavorano con donne migranti in merito ai servizi specifici e ai diritti che le donne hanno nell’ambito della salute.

Il progetto era rivolto principalmente a donne, quindi i temi scelti riguardavano la salute materno-riproduttiva e il controllo delle nascite. Il primo incontro sulla salute materno-riproduttiva si è focalizzato sull’intero percorso della gravidanza, inclusa la scelta dell’aborto, gli esami previsti, la nascita e i primi mesi di maternità. Non si è parlato solo del modo in cui i servizi locali supportano donne e famiglie durante questo percorso, ma anche di come questi servizi operano e che cosa prevedono, e come una donna può prepararsi alla maternità. 

Il secondo incontro è stato dedicato alla pianificazione familiare e alla prevenzione dei tumori femminili. Per molte donne, comprese alcune operatrici presenti, è stato davvero illuminante conoscere tutti i metodi contraccettivi a disposizione delle donne. Troppo spesso alle donne viene consigliato di prendere la pillola, senza che vengano loro proposte alternative, ma in realtà sappiamo che ci sono soluzioni più adatte a seconda delle esigenze della persona o della coppia. Forti di queste conoscenze, le donne sono in grado di parlarne con le loro amiche o di andare dal dottore per capire insieme quale sia la soluzione migliore per loro.  

Abbiamo constatato che tutto il gruppo di donne, accompagnato da una mediatrice linguistica e culturale nigeriana, è risultato molto aperto e disposto a condividere le esperienze personali, tanto quanto porre domande intime in modo schietto e riderne insieme. Speriamo nel nuovo anno di replicare questa esperienza di successo con altri gruppi di donne migranti provenienti da culture e paesi diversi, allo scopo di dotare quante più donne possibile delle informazioni corrette con le quali esercitare i propri diritti. Come si suol dire, la conoscenza è potere, e ogni donna ha diritto ad esercitare il controllo su di sé e sul suo corpo.