Che cos’è il Modello Abolizionista?

Il Modello Abolizionista (spesso anche conosciuto come Sex Buyer Law, o Modello Nordico o Svedese, o Equality Model) decriminalizza le persone prostituite, offre loro servizi per favorire l’uscita dalla prostituzione e riconosce come reato l’acquisto di sesso, allo scopo di ridurre la domanda che alimenta la tratta di persone per sesso. Tale approccio, che riconosce la prostituzione come una forma di violenza contro le donne, è stato già adottato in Svezia, Norvegia, Islanda, Irlanda del Nord, Canada, Francia, Corea del Sud, Irlanda e, più di recente, in Israele. Lettonia e Lituania stanno valutando la possibilità di adozione del modello.

Come è stato elaborato questo modello?
Il Modello Abolizionista è stato sperimentato in Svezia a seguito di ricerche approfondite sulla prostituzione. Una delle ricercatrici è stata Cecilie Høigård, che qui descrive che cosa è accaduto (tradotto da Daisy Elizabeth Sjursø e tagliato in alcune sue parti perché lungo):

Abbiamo passato diversi anni a lavorare sul campo, stringendo relazioni con le donne prostituite. Abbiamo ascoltato le loro esperienze di abusi, povertà estrema e violenza. Eravamo preparati a queste storie, grazie ai nostri precedenti studi sulle persone emarginate. Ma ciò che le donne ci hanno raccontato riguardo alle loro concrete esperienze di prostituzione, è stato per noi inaspettato e scioccante.


Ci hanno raccontato cosa vuol dire usare i loro corpi e le loro vagine come appartamenti in affitto invasi da uomini sconosciuti, e come sia per questo necessario separare il corpo dal proprio sé: ‘Il mio io e il mio corpo sono due parti distinte. Non è il mio io, i miei sentimenti o la mia anima che lui scopa. Io non sono in vendita’.


Le donne adottavano diverse strategie per mantenere tale separazione. Per essere delle persone libere di gestire la propria vita, mostravano tanta inventiva e vigore all’interno del piccolo spazio di manovra che avevano.


Col tempo, però, è diventato più difficile mantenere separati il corpo e il proprio sé. Dopo che il compratore aveva consumato, diventava sempre più difficile riavere indietro il proprio sé. Alla fine le donne si percepivano come senza valore, sporche e disgustose.


Queste storie erano molto simili ai racconti che avevamo sentito da vittime di altre forme di violenza sessuale, come l’incesto, lo stupro e la violenza domestica.


Il gruppo di ricerca non concordava su molte cose, ma tutti condividevamo la medesima sensazione di disperazione sulla sofferenza delle donne e sulla incapacità di comprensione delle conseguenze delle loro azioni da parte dei compratori.


Poi mi balenò come un lampo l’idea di una criminalizzazione a senso unico del compratore, al punto che il mio battito cardiaco aumentò ed ebbi la sensazione che tutto tornava al suo posto.


All’inizio c’era molta opposizione alla proposta, ma dopo alcuni anni quelli che nel gruppo di lavoro erano contrari cambiarono il loro punto di vista.


Il dibattito che ci fu in seguito servì come campagna educativa su larga scala. In Svezia l’atteggiamento nei confronti della legge cambiò rapidamente assumendo una direzione favorevole, e la percentuale di uomini svedesi che comprano i corpi delle donne è diminuita”.

Qual è l’obiettivo del Modello Abolizionista?
La legislazione penale ha lo scopo principale di rendere chiaro che comprare persone per sesso è sbagliato e le sanzioni scoraggiano dal farlo. I valori sociali cambiano nel tempo e ciò che veniva considerato accettabile ora non lo è più, e viceversa. Come per esempio, fumare dentro i locali o l’atteggiamento nei confronti della violenza domestica. 

La prostituzione danneggia chi vi è dentro, non c’è possibilità di renderla sicura e rende il diritto all’uguaglianza tra uomo e donna un sogno irraggiungibile.
 L’immondo commercio dei corpi di donne e bambini (in gran parte) rende parecchi soldi ed è inesorabilmente legato alla tratta per sfruttamento sessuale.

É bene chiarire che comprare esseri umani per sesso è inaccettabile e che è necessario sanzionare penalmente per scoraggiare le persone dal farlo. I diritti umani non sono in vendita.
Non vogliamo criminalizzare le persone. Vogliamo che cambi il comportamento delle persone. E per chi è in prostituzione vogliamo offrire un supporto per aiutarli a uscirne e ricostruirsi una vita fuori.

Le informazioni sono state tratte dal sito web https://nordicmodelnow.org/what-is-the-nordic-model/

Il Modello Abolizionista contro la Legalizzazione
Il Modello Abolizionista è spesso presentato come una delle due o tre opzioni relative alla legislazione in merito alla prostituzione. L’ (le)altra(e) possibilità è la regolamentazione o decriminalizzazione della prostituzione e la sua legittimazione da parte dello stato come lavoro. Diamo uno sguardo ad alcuni fatti e cifre sui risultati di questi approcci legislativi.

Il Modello Abolizionista colpisce la domanda di prostituzione, questione che non riguarda solo la criminalizzazione del compratore. Esso prevede anche campagne educative e la critica alle diffuse idee della società intorno alla prostituzione.
I frutti di questi sforzi sono già abbastanza evidenti nei comportamenti adottati in Svezia sull’acquisto di sesso. Mentre prima dell’adozione della legge la maggioranza della popolazione si opponeva alla proibizione dell’acquisto di sesso, 10 anni più tardi due sondaggi hanno mostrato che più del 70% della popolazione è pienamente a favore. Il sostegno è persino maggiore tra i giovani.[1]

Persino coloro che non riconoscono la prostituzione per ciò che è, violenza in sé e per sé, non possono negare la violenza che le donne prostituite subiscono per mano di compratori e papponi, in qualsiasi sistema legale. É dimostrato che “nessuna prostituta è stata uccisa in Svezia [nel 2015]; in Germania, dove la prostituzione è regolamentata, 70 donne sono state uccise da papponi o compratori.”[2] Relativamente al suo scopo primario, la riduzione e in ultimo l’eliminazione della prostituzione, il modello svedese si è già dimostrato efficace. Le statistiche “indicano che la percentuale di uomini svedesi che comprano sesso dal 13.6% nel 1996 si è abbassata al 7.4% nel 2014”. Uno studio del Journal of Interpersonal Violence sostiene che “i compratori di sesso tendevano più degli uomini che non compravano sesso ad aver riportato aggressioni sessuali e probabilmente stupri. Gli uomini che compravano sesso ricorrevano più spesso al sesso casuale e a manifestare una mascolinità ostile, mostrando meno empatia per le donne prostituite, che vedevano come intrinsecamente diverse dalle altre donne”. Se associamo le statistiche svedesi, possiamo concludere che anche il Modello Abolizionista contribuisce ad abbassare il livello di aggressioni sessuali e stupri nella società in generale, come confermano i dati sui crimini in Nuova Zelanda, dove la prostituzione è stata criminalizzata nel 2003. Da allora c’è stata una generale riduzione dei crimini ma un aumento di stupri e violenza domestica, cresciuta anche di intensità.[3]

Nonostante le dichiarazioni che sostengono che la regolamentazione protegga e migliori le condizioni delle persone in prostituzione, le donne che erano state in Germania prima di arrivare in Svezia hanno raccontato all’unità di polizia sulla prostituzione di Stoccolma che c’è molta più violenza nei bordelli legali perché i compratori di sesso si sentono autorizzati a fare ciò che vogliono poiché sono i “clienti”. Gli operatori sociali in Svezia notano che le persone in prostituzione si sentono più sicure di farsi avanti per avere assistenza, elemento che dimostra un cambiamento nell’atteggiamento della società e lo spostamento di attenzione da protezione e potere per il compratore, violento, alla garanzia di supporto e alternative alla vittima.

Come ha scritto Janice Raymond nel 2010, cinque anni dopo la decriminalizzazione della prostituzione e la disposizione di legge per l’apertura dei bordelli, “da una valutazione della legge da parte del governo federale è emerso che la Legge tedesca sulla prostituzione – chiamato German Prostitution Act – non solo è stato un fallimento nel miglioramento delle condizioni delle donne nell’industria della prostituzione ma non le ha aiutate nemmeno ad uscire. Inoltre, ha fallito anche nella direzione di “ridurre la criminalità nel mondo della prostituzione”. In conclusione, il rapporto afferma che “la prostituzione non dovrebbe essere considerata come un ragionevole mezzo di sussistenza per chiunque”. Il governo federale sta elaborando un provvedimento legislativo che punisca i clienti delle persone costrette a prostituirsi o vittime di tratta – un modello svedese “light” privato di tutte le sue proprietà caloriche”[4]. La stessa Germania riconosce il fallimento della regolamentazione nel raccogliere i benefici proclamati dai sostenitori del cosiddetto ‘sex work’. C’è poca differenza nella situazione osservata in Olanda. Dal Rapporto Daalder commissionato dal governo è emerso infatti che la maggioranza delle donne nei bordelli-vetrina sono ancora sottoposte al controllo del magnaccia che il loro benessere emotivo è peggiorato dal 2001 “relativamente a tutti gli aspetti valutati.[4]

La regolamentazione della prostituzione è nella pratica una politica fallimentare. L’ondata di politiche sulla prostituzione sta passando dalla regolamentazione alla definizione della domanda di prostituzione senza penalizzare le vittime. I paesi che vogliono agire efficacemente contro la tratta e non diventare paradisi per lo sfruttamento sessuale cominciano a capire che non possono legittimare il magnaccia come un imprenditore sessuale e devono adottare azioni legali contro i compratori”.

Janice Raymond, Trafficking, Prostitution and the Sex Industry: The Nordic Legal Model

Tratta per sfruttamento sessuale
La tratta di esseri umani è cresciuta del 38% tra il 2007 e il 2016 e il 72% delle vittime nel 2016 erano donne e ragazze. Di queste la maggior parte veniva trafficata per sfruttamento sessuale.[5]

Il Modello Abolizionista mira ad affrontare il problema ponendo l’attenzione sulla domanda di prostituzione. Tutti noi, troppo spesso, quando pensiamo alla prostituzione ci riferiamo all’offerta, alle donne prostituite che vendono prestazioni sessuali, e ci dimentichiamo dell’altra parte della transazione. In ogni situazione nella prostituzione c’è un compratore, quasi certamente un uomo. Il desiderio di quest’uomo di pagare per sesso, la sua domanda di prostituzione è ciò che alimenta il commercio del sesso. Se eliminiamo la domanda, la prostituzione cessa di esistere. Se la prostituzione non esiste più, allora la tratta per sfruttamento sessuale non avrà più una ‘destinazione’.

Secondo uno studio accademico su 150 paesi, Cho, Dreher e Neumayer concludono che “i paesi in cui la prostituzione è regolamentata registrano una più ampia incidenza di afflusso di tratta”[6]. Non più tardi di febbraio 2019 un proprietario di bordelli tedeschi di alto profilo, noto come ‘il re dei bordelli’ e il suo ‘marketing manager’, sono stati condannati rispettivamente a cinque e tre anni e e tre mesi di prigione per “favoreggiamento della tratta”[7]. “La corte ha scoperto che in molti casi le donne erano minacciate, picchiate e umiliate dai loro papponi per render[le] – alcune di loro avevano meno di 21 anni – remissive”[7]. Al contrario, “la Svezia sembra essere l’unico paese in Europa in cui la prostituzione e la tratta non sono aumentate”[4].

Sosteniamo incondizionatamente la posizione di Rachel Moran, sopravvissuta che è stata costretta a vendere il suo corpo dall’età di 14 anni quando, perso il padre e con la madre affetta da problemi mentali, non aveva altro modo di mantenersi:

So che ci sono molti sostenitori che ritengono che le donne in prostituzione vendono sesso come adulti consensienti. Ma questi sono una minoranza relativamente privilegiata – principalmente bianche, classe media, donne occidentali nelle agenzie per escort – neanche lontanamente rappresentative della magioranza globale. Il loro diritto di vendere non può essere anteposto al diritto mio e di altre di non essere vendute in un commercio che sfrutta donne già marginalizzate per ragioni di classe e razza.”[8]

Per ulteriori informazioni sulla legge svedese sulla prostituzione e la tratta, quanto sulla sua implementazione e sui risultati, consulta ‘SWEDISH LAWS, POLICIES AND INTERVENTIONS ON PROSTITUTION AND TRAFFICKING IN HUMAN BEINGS: A COMPREHENSIVE OVERVIEW‘ di Gunilla S. Ekberg B.S.W., J.D.

Fonti
[1] https://www.womenlobby.org/IMG/pdf/prostitution_myths_final_ewl.pdf
[2] https://vancouversun.com/opinion/columnists/outlawing-the-purchase-of-sex-has-been-key-to-swedens-success-in-reducing-prostitution
[3] https://nordicmodelnow.org/2016/08/11/meme-about-new-zealand-since-the-full-decriminalisation-of-the-sex-trade/?fbclid=IwAR0bMybrrl4OZKQlrboRUWXPY7RzzJ7TEvwbcxu5LJD29tNvdGWKXET1Zw4
[4]http://www.prostitutionresearch.com/Raymond%20Trafficking%20Prostitution%20and%20the%20Sex%20Industry%20The%20Nordic%20Legal%20Model.pdf
[5] Pagina 28, GLOBAL REPORT ON TRAFFICKING IN PERSONS 2018
[6]http://www.lse.ac.uk/website-archive/GeographyAndEnvironment/neumayer/pdf/Article-for-World-Development-_prostitution_-anonymous-REVISED.pdf
[7]http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2019-02/28/content_74511977.htm
[8]https://www.nytimes.com/2015/08/29/opinion/buying-sex-should-not-be-legal.html